Sono anni produttivi questi per l’avanzamento
nel campo dell’intelligenza artificiale. È di questi giorni la notizia di nuovi
traguardi raggiunti da un gruppo di ricercatori, delle università di Alberta e
di due università della Repubblica Ceca, coordinati da Michael Bowling che
hanno sviluppato il programma DeepStack in grado di battere l’uomo nel Texas
Hold’em.
L’importanza di questo traguardo sta nel
fatto che il programma per la prima volta ha mostrato di saper usare “l’intuizione”
per riconsiderare la propria strategia.
Lo scorso dicembre DeepStack ha sconfitto 10
professionisti su 11 dopo 3 000 partite. A differenza degli altri giochi in cui
in precedenza erano stati raggiunti risultati simili questo è un gioco ad
informazioni “imperfette” nel quale i giocatori non
dispongono delle medesime informazioni e non hanno la stessa prospettiva di gioco,
questo li porta a dover prendere decisioni mossi da ragionamento e intuizione.
'Insegniamo
al sistema a imparare a valutare le situazioni - spiega Bowling - Ogni
situazione è una mini-partita di poker. Invece di risolvere la partita intera,
il programma risolve milioni di queste micro-partite, ognuna delle quali lo
aiuta a rifinire la sua intuizione su come funziona il poker'.
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